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Juan Gris, uno dei tre moschettieri del Cubismo

Juan Gris, uno dei tre moschettieri del Cubismo

30/07/2019

Juan Gris, all’anagrafe Josè Victoriano Gonzàlez è stato uno dei pionieri del Cubismo. Nato a Madrid il 23 marzo 1887, sin da piccolo è appassionato di satira e inizia a realizzare vignette umoristiche per dei quotidiani locali, attività che porterà avanti anche in seguito, quando diventerà un pittore celebre.

Dal 1902 al 1904 studia disegno industriale a Madrid, mentre tra il 1904 e 1905 studia pittura insieme a Josè Maria Carbonero. In seguito va a Parigi, dove si mette in contatto con Amedeo Modigliani ed altri artisti importanti come Georges Braque, Fernand Leger e Henri Matisse, ma l’incontro più importante ce l’ha con Pablo Picasso, che diventerà anche suo caro amico. Entrambi hanno uno spiccato interesse per il Cubismo e negli anni seguenti questa passione si trasforma in un interesse maggiore verso il Cubismo analitico. Un chiaro esempio è il ritratto che l’artista realizza a Picasso nel 1912 che negli anni diventerà uno dei capolavori cubisti più rilevanti.

La trasformazione non è finita qui, infatti tra il 1914 ed il 1918 Juan Gris in parte si discosta dal cubismo analitico e si avvicina a quello che viene definito come Cubismo sintetico e ne diventa uno dei maggiori esponenti. Si tratta di un Cubismo fondato su uno spirito scientifico e razionale, che lo condurrà verso una forma di intellettualismo classicheggiante.

Nelle sue opere, Juan Gris rimane lontano dal monocromatismo e usa colori molto luminosi e che sono contraddistinti da una determinata armonia, scelta che fa spostare l’interesse dal soggetto verso la struttura del dipinto. In sostanza, l’immagine viene sintetizzata e viene analizzata sulla base di modelli geometrici e matematici.

Negli anni seguenti Juan Gris continua i suoi studi teorici e nel frattempo inizia a lavorare anche per le scenografie ed i costumi dei “Balletti Russi”, nonché ad esporre i suoi lavori presso alcune mostre tenute a Parigi, Berlino e Dusseldorf.

Sfortunatamente, Juan Gris muore a soli 40 anni, precisamente l’11 maggio 1927 a Boulogne-sur-Seine, a causa di un’insufficienza renale provocata da alcuni problemi cardiaci, lasciando la moglie Josette ed il figlio Georges. Grande amico di Pablo Picasso, tra i due artisti c’è sempre stato rispetto e solidarietà, inoltre Juan Gris considerava Picasso come un suo maestro.

In quanto alle opere realizzate da Juan Gris possiamo dire che sono quotate molto bene, infatti alcune sono state vendute per svariati milioni di dollari, come nel caso del dipinto “Violino e chitarra” che nel 2010 è stato acquistato per 28 milioni di dollari. Tra i suoi lavori più famosi ricordiamo anche “Natura morta con carte e bottiglie” realizzato nel 1916, “Chitarra con ornamenti”, “Chitarra e clarinetto” (1920), “Natura morta con lampada” del 1919, “Foglie”, “Bicchieri sul tavolo”, “Natura morta con mandolino”, ecc.

Pensiero puro e rigore geometrico sono le principali caratteristiche che appartengono allo stile pittorico di Juan Gris, definito anche uno dei tre moschettieri del Cubismo, capace di affascinare attraverso l’essenzialità del cubismo sintetico che si può osservare in ogni suo dipinto, attentamente studiato e creato per trasmettere emozioni uniche.

Articolo a cura di: Aurora Caraman


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