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Henry de Toulouse-Lautrec, l’anima di Montmartre

Henry de Toulouse-Lautrec, l’anima di Montmartre

05/11/2019

Henry de Toulouse-Lautrec, nato il 24 novembre 1864 ad Albi da una famiglia nobile, sin da piccolo mostra un grande interesse per la pittura, la caccia ed i cavalli. Sfortunatamente la sua vita è stata segnata da diversi disturbi genetici, tra cui il nanismo, malattie che sono state scatenate soprattutto dal fatto che i genitori del pittore erano cugini di primo grado.

Nel 1872 Henry de Toulouse-Lautrec si trasferisce a Parigi insieme alla madre, dove studia presso il Liceo Fontanes. Qui conosce Maurice Joyant che diventa il suo miglior amico e che alla morte de Henry fonda anche un museo a lui dedicato.

Date le sue condizioni di salute e la sua statura, Henry de Toulouse-Lautrec si immerge nella sua arte completamente e, fortemente influenzato da Manet, Van Gogh ed altri pittori illustri dell’epoca si trasferisce a Montmartre dove instaura rapporti con numerosi pittori.

Spesso definito come “l’anima di Montmartre”, Henry de Toulouse-Lautrec nelle sue opere rappresenta molto spesso la vita dei locali parigini, dei teatri più famosi e per la sua bravura viene ingaggiato spesso per realizzare le pubblicità. Non solo, Henry lavora anche come illustratore per le riviste “L’estampe originale” e “La revue blanche”, inoltre collabora anche con la rivista “Le Lire” che si occupa di satira.

È un amante delle stampe giapponesi, che lo ispirano e che hanno grande influenza sul suo stile che si distingue per la semplificazione delle linee e che consiste nella stesura del colore in maniera piatta ed omogenea.

Le ballerine, i personaggi illustri che frequentavano i bar, i teatri ed i bordelli, nonché la gente comune sono tra i soggetti più riscontrati nelle opere del pittore che al primo sguardo sembrano quasi realizzate di getto, ma che in realtà sono studiate attentamente e preparate dopo lunghe sessioni di pittura.

Le prime esposizioni si sono tenute a Montmartre e nello stesso periodo Henry si è avvicinato anche all’avanguardia definita come “Anarchici dell’Arte”, movimento formato da un gruppo di illustratori e pittori che realizzavano opere all’insegna dell’umorismo e dell’anticonformismo.

Nel 1889 partecipa anche al “Salon des Indépendents”, mostra organizzata dagli artisti esclusi dal classico “Salon des Artistes français”. Nello stesso periodo l’artista si appassiona anche alla litografia ed espone per ben sette volte, inoltre si avvicina anche al circolo Nabis. Sfortunatamente, i suoi vizi, tra cui l’alcoolismo, e la sifilide, che prese frequentando un bordello parigino dove ormai era di casa da tempo, non hanno aiutato l’artista ed il 9 dicembre del 1901, quando ancora non arriva ai 37 anni, l’artista muore.

Talentuoso, curioso e sempre molto attivo, Henri de Toulouse-Lautrec è stato uno dei maggiori pittori ed illustratori bohémien e le sue opere sono conservate nei più grandi musei del mondo: Musée d’Orsay, MoMA (Museum of Modern Art, New York), ecc. Tra i suoi capolavori più importanti ricordiamo “La Troupe de Mademoiselle Eglantine”, “Rousse”, “Ambassadeurs”, “Le lit” e “Divan Japonais”, opere che rappresentano perfettamente soprattutto la notte parigina, molto amata e vissuta dall’artista di Montmartre.

Articolo a cura di: Aurora Caraman


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