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Camille Doncieux: musa e moglie di Claude Monet

Camille Doncieux: musa e moglie di Claude Monet

25/06/2019

C’è una musa che più delle altre ha ispirato i capolavori più belli dell’Impressionismo ed il suo nome è Camille Doncieux, una dolce fanciulla che ha colpito uno dei padri dell’Impressionismo: Claude Monet.

Con la sua bellezza e dolcezza Camille Doncieux ha conquistato il cuore di Monet e nonostante fosse fidanzata con un giovane benestante, per seguire il suo grande amore ha lasciato tutto ed ha preferito vivere la sua storia con il pittore, anche se questo significava accontentarsi di una vita fatta di stenti. Infatti, i due innamorati spesso erano costretti a scappare di notte per non aver pagato l’affitto, tante volte la cena consisteva in un tozzo di pane ed un po’ di latte e le ristrettezze economiche erano una costante nella vita di Claude e Camille, in quanto all’epoca l’artista era ancora un giovane pittore poco conosciuto e le sue opere non erano capite.

Dopo circa due anni dal primo incontro (1865) avvenuto in una libreria e dopo quella che è stata una vera e propria fuga d’amore, Camille Doncieux dà alla luce il figlio Jean e nel frattempo continua ad essere la musa del pittore, l’unica modella di Monet, che la ritrae in tantissimi quadri oggi famosi e dal valore inestimabile, opere che ritraggono momenti quotidiani, capolavori che all’epoca non venivano capiti ed erano considerate tele incompiute, quando in realtà Monet, attraverso le sue pennellate veloci esprimeva le sensazioni spontanee che riguardavano determinate situazioni ed attimi vissuti.

Il matrimonio tra Camille Doncieux e Claude Monet avviene nel 1870, quando l’amore tra i due era al culmine. Arriva anche il secondo figlio, ma questo grande amore ben presto è destinato a finire per colpa di una malattia terribile che non lascerà scampo a Camille. Un cancro all’utero la porterà via dopo atroci sofferenze e Claude Monet, durante gli ultimi mesi di vita di Camille inizia a dipingere in una maniera compulsiva, come se cercasse ad usare l’arte per combattere la malattia della moglie, la paura e gli altri stati d’animo che lo accompagnavano durante questo periodo.

Camille viene immortalata sempre di più da suo marito, in qualsiasi posa, come se Claude volesse fermare il tempo attraverso le sue opere, ma mano a mano che le speranze svaniscono anche i suoi quadri si trasformano e diventano quasi astratti, Camille assume le sembianze di un fantasma ed ogni opera, anche quando rappresenta una scena solare ha dettagli tetri e nell’ultimo quadro in cui Monet ritrae la moglie viva, quest’ultima viene dipinta sul letto di morte, con pennellate poco precise, rendendo la sua figura trasfigurata.

Neanche la nascita del secondo figlio Michel riesce a regalare gioia alla coppia, anzi, lo stato di salute della donna peggiora e dopo un anno dall’arrivo del secondo figlio Camille muore, lasciando in Claude Monet un vuoto incolmabile che non riuscirà a colmare nemmeno Alice Hoschedé, la donna che sposerà Monet vent’anni dopo la morte di Camille Doncieux.

Sconvolto dalla perdita del suo grande amore, sempre assorto dai suoi pensieri e spesso totalmente distante da ciò che lo circondava, Claude Monet continuerà a dipingere la sua amata anche dopo la sua morte, provocando anche la gelosia della sua seconda moglie.

Articolo a cura di: Aurora Caraman


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