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Amedeo Modigliani e Jeanne Hébuterne: una storia d’amore maledetta

Amedeo Modigliani e Jeanne Hébuterne: una storia d’amore maledetta

04/09/2019

Nato nel 1884 a Livorno, Amedeo Modigliani già a 21 anni decide di abbandonare la sua terra e di trasferirsi nella Parigi bohemienne. Nella capitale francese il pittore estroso frequenta i suoi colleghi più importanti dell’epoca: Picasso, Renoir, Gauguin, Utrillo, Gertrude Stein, ecc. Proprio qui Amedeo diventa l’artista stravagante, che indossa sempre una sciarpa di seta invece della cravatta e qui assume il nome di Modì che altro non è che un piccolo gioco di parole che parte dal cognome e che richiama anche l’espressione “pittore maledetto” (in francese “peintre maudit”).

L’inizio della relazione con Jeanne Hébuterne

Sempre a Parigi incontra anche Jeanne Hébuterne, una ragazza che appartiene alla Parigi bene; Jeanne ha due occhi azzurri un po’ strabici ed una chioma castana che forma un ciuffo davanti e che ha fatto sì che l’artista ideasse per lei il soprannome di “Noix de coco”. Presto i due iniziano una relazione, ma i genitori si oppongono categoricamente a questo rapporto e la ragazza è “costretta” ad andar via dalla casa dei genitori per iniziare una convivenza con l’artista scapestrato.

Sfortunatamente la storia d’amore tra Amedeo Modigliani e Jeanne non è fatta solo di passione ed amore, ma anche di tradimenti da parte dell’artista, impazienza di Amedeo che mal sopporta il fatto di non riuscire a vendere nemmeno una tela e che sfoga questi dispiaceri nell’alcol e in dissolutezze.

Nonostante la miseria ed i continui tradimenti di Amedeo Modigliani, la ragazza non smette mai di sostenere il suo amato e gli rimane devota, persino quando deve affrontare una gravidanza difficile per mettere al mondo la figlia. Intanto anche i genitori di Jeanne continuano a contrastare il rapporto tra la figlia ed il pittore toscano, rifiutando di dar loro una mano persino quando nasce la nipote. Gli affitti arretrati aumentano, il freddo e la fame sono sempre più pesanti da sopportare, ma Jeanne non smette di credere nella sua storia d’amore.

La malattia e la morte dei due innamorati

Seguono anni sempre duri, ma anche se vivono di stenti i due non si allontanano e numerose tele in cui Jeanne è ritratta da Amedeo Modigliani mostrano il legame che c’è tra i due. Purtroppo, ben presto le condizioni precarie in cui vivono si fanno sentire non solo a livello psichico ma anche fisico. La tubercolosi colpisce il pittore conosciuto anche per la sua vita spericolata fatta di droga, sesso ed alcol e questa malattia si presenta proprio quando Amedeo inizia a vendere i suoi lavori e riesce a migliorare le condizioni di vita della sua famiglia.

Ha persino intenzione di sposare la sua Jeanne e di iniziare una nuova vita, ma una meningite tubercolare lo manda prima in come e poi alla morte. L’artista spira all’Ospedale della Carità tra le braccia della sua Jeanne il 24 gennaio 1920, dopo ore di agonia. La donna, che è al nono mese di gravidanza viene accompagnata alla casa dei suoi genitori, ma la sua devozione è tale da indurla al suicidio. Infatti, il giorno dopo il funerale di Amedeo Modigliani la donna si getta dal quinto piano.

Articolo a cura di: Aurora Caraman


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